La Chirurgia dell’obesità a cura del Dott. Francesco Stipa

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Qual’è l’incidenza dell’obesità in Italia?
In Italia la percentuale di persone in sovrappeso è di circa il 35%, con una prevalenza del sesso maschile, mentre circa il 10% delle persone è affetto da una forma di obesità, e di queste circa 1,3 milioni sono gravemente obesi, con una piccola prevalenza per il sesso femminile, avendo una o più patologie associate al sovrappeso e un indice di massa corporea (IMC) superiore a 35. Ricordo che il valore normale dell’IMC è 25, e che valori superiori a 30 sono indicatori di obesità. In Italia, quindi, vi sono attualmente, 16,5 milioni di soggetti in sovrappeso e 5,5 milioni di pazienti obesi (5 milioni con un IMC compreso tra 30 e 40, 500.000 con un IMC superiore a 40).

Che rischi comporta questa malattia?
Questa condizione comporta una riduzione dell’aspettativa di vita, un serio peggioramento della qualità della vita, non che costi sanitari e sociali, diretti ed indiretti di grande impatto sul bilancio del SSN. Un recente studio inglese presentato all’ultimo congresso europeo sull’obesità a Glasgow ha seguito per 10 anni 2.8 milioni di pazienti inglesi, divisi per 5 categorie di peso, osservando che nel gruppo dei pazienti obesi il rischio di cardiopatia è aumentato di 4 volte, di sviluppare il diabete di tipo 2 di 12 volte e di ammalarsi di apnee notturne di 22 volte. Inoltre il rischio di morte prematura osservato è stato del 50%.

Quali sono le terapie attuali?
A fronte di una terapia medica inefficace nel 95% per cento dei casi, la chirurgia dell’obesità detta anche bariatrica, dal greco baros=peso, ha successo nell’80% dei pazienti operati e rappresenta al momento la migliore risposta possibile in termini sia di riduzione del peso corporeo, sia di controllo delle complicazioni e di allungamento dell’aspettativa di vita. Negli ultimi dieci anni in Italia vi è stato un incremento dei centri ospedalieri che si occupano di chirurgia dell’obesità. Uno i questi è nato da poco presso la Casa di Cura San Marco di Latina, da me diretto. Tuttavia, a fronte di una grande richiesta, la risposta del sistema sanitario è ancora limitata e la crescita della chirurgia bariatrica è inferiore alla richiesta, pur essendo comunque è di grande qualità.

Chi si deve occupare di questi pazienti?
Per ottenere la guarigione di questi pazienti obesi gravi e superobesi, si devono adottare, quindi, misure tali da diffondere, su più larga scala e con maggiore omogeneità, i Centri multidisciplinari per la terapia chirurgica dell’obesità, migliorando, da un punto di vista tecnologico e del personale specificamente addestrato. Il centro deve seguire le linee guida della Società Italiana della Chirurgia dell’Obesità, la SICOB che vigila e supervisiona l’operato dei suoi membri. Le linee guida sono una garanzia per il paziente e regolano i seguenti aspetti del trattamento: le indicazioni, la valutazione preoperatoria, il trattamento peri-operatorio, la chirurgia primaria, la chirurgia di revisione e conversione, il follow-up e l’accreditamento.

Quali sono le caratteristiche di un centro per la cura chirurgica dell’obesità?
Il nostro centro si avvale della collaborazione di chirurghi generali con esperienza di centinaia di interventi di chirurgia bariatrica, un nutrizionista, uno psicologo ed un gruppo di anestesisti, pneumologi, gastroenterologi, radiologi, fisioterapisti, strumentisti, infermieri e dietologi che hanno maturato un notevole esperienza di lavoro in equipe per la gestione del paziente obeso. Offriamo al paziente un approccio multidisciplinare alla malattia e siamo in grado di effettuare diversi tipi di interventi: bendaggio, la gastrectomia verticale o sleeve gastrectomy, i due tipi di bypass gastrico, quello a duplice e a singola anastomosi e gli interventi di revisione.

Che tecniche vengono utilizzate oggi?
Tutti gli interventi vengono eseguiti in laparoscopia, seguendo quindi una procedura mininvasiva; solo in rari casi selezionati si preferisce un approccio tradizionale ad addome aperto. Si opera attraverso piccoli fori e con sistemi sofisticati come telecamere ad alta definizione, che consentono una visione superiore a quella dell’occhio umano. I benefici per gli operati sono molti: la videolaparoscopia nel periodo postoperatorio provoca minore dolore, permette una migliore respirazione e una maggiore facilità nei movimenti, e una più rapida ripresa lavorativa (dai 30 giorni della chirurgia tradizionale ai 15 giorni della laparoscopica; in casi di lavoro sedentario i tempi sono ulteriormente abbreviati). Espone inoltre in maniera ridotta ad un rischio di laparocele, cioè di ernia della ferita. L’assenza di una grande incisione offre anche un migliore risultato estetico. Applichiamo inoltre i principi dell’ERAS, ovvero la gestione pre-, peri- e post-operatoria per il recupero veloce e la riduzione delle complicanze

E’ consigliabile seguire una dieta preoperatoria?
La riduzione preoperatoria del peso corporeo è consigliata nei pazienti candidati alla chirurgia bariatrica, soprattutto se in presenza di BMI molto elevato o di grave obesità viscerale, anche attraverso la prescrizione di una dieta a basso contenuto calorico nel periodo preoperatorio. La diminuzione del peso corporeo riduce notevolmente le dimensioni del grasso viscerale e del fegato facilitando l’esecuzione degli interventi laparoscopici soprattutto nei pazienti super-obesi. Esistono diversi metodi per favorire la perdita di peso preoperatoria dalla letteratura scientifica sembra che l’impiego di una dieta a basso contenuto calorico 3 settimane prima dell’intervento ottenga risultati soddisfacenti in minor tempo, con un costo minore e meno effetti collaterali.

Quali sono gli interventi chirurgici più efficaci?
Sleeve Gastrectomy: lo stomaco viene sezionato verticalmente e una buona parte di esso viene così asportato. Lo stomaco che resta risulta a forma di tubo stretto: procura una forte riduzione dell’appetito e una sazietà precoce offrendo la possibilità di perdere peso con una buona qualità di vita.
By-pass gastrico: consiste nella creazione di una tasca gastrica prossimale ottenuta mediante sezione dello stomaco. La continuità del tratto digestivo si ottiene poi attraverso un collegamento con il primo tratto di intestino in precedenza sezionato. Si perde peso per ridotto appetito e, soprattutto, per un senso precoce di sazietà.

Vanno bene per tutti?
Non esiste un intervento valido per tutti i pazienti perché la scelta chirurgica deve essere legata alle caratteristiche del paziente e della sua malattia, all’esperienza del chirurgo, al livello organizzativo della struttura, alla valutazione del bilancio rischio/beneficio nel breve e nel lungo termine. Dopo un’attenta e scrupolosa valutazione pre-operatoria, l’équipe multidisciplinare deve considerare attentamente la durata di effetti, soprattutto per le metodiche restrittive come la sleeve, la possibilità del paziente a seguire i criteri del follow-up stabiliti per ogni intervento, in modo particolare per quelli causati da malassorbimento, che comportano un maggiore rischio di effetti collaterali anche a lungo termine.

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Il Dott. Francesco Stipa è un esperto chirurgo bariatrico con una vasta esperienza nel campo della chirurgia dell’obesità. Con la sua competenza e dedizione, il Dott. Stipa guida i pazienti attraverso ogni fase del percorso, dal consulto iniziale alla gestione post-operatoria, garantendo risultati ottimali e sicuri.

Per ulteriori info consultare https://www.stipachirurgia.it/

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